Con la recente presentazione di Facebook Graph Search la ricerca di contenuti diviene ancora più social-oriented. Come funziona, quale è la logica di fondo? Molto semplice, antica come il passaparola (tanto in voga nella nostra cultura). Supponiamo che io cerchi informazioni su qualsiasi tipo di oggetto, negozio, prodotto: quale migliore “raccomandazione” se non uno dei nostri “amici” che lo ha già provato/posseduto e dunque può farci da garante/rassicurazione circa la nostra scelta?
Il valore e la credibilità di una libera scelta di un amico/conoscente appare molto più potente se confrontato con il valore e la credibilità di un messaggio sponsorizzato/banner. Se alcuni tra i miei amici hanno effettuato una scelta e si mostrano soddisfatti (per altro ci posso pure parlare, mi posso pure confrontare), perché mai non dovrei fidarmi?
Le implicazioni di marketing sono facilmente intuibili, in particolare se si pensa alle Business Pages… I fans acquisiscono sempre più valore, e con essi le opportunità derivanti dalla geo-localizzazione.
E la ricerca qualitativa? Ancora una volta, si conferma la necessità di un radicale cambio di paradigma: lo studio della relazione emozionale che l’individuo ha con il brand/prodotto diviene determinante. Ma ancor di più, diventerà fondamentale analizzare e misurare le conversazioni che gli utenti avranno tra di loro in relazione ai brand, ai prodotti, alle scelte. Perché le nostre decisioni saranno sempre più social-oriented.
Social-qualitative è già al lavoro per individuare gli strumenti più idonei per tali analisi… siamo stati tra i primi a registraci qui 😉