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Di recente, siamo sempre più impegnati in ricerche che prevedono un approccio misto: se una volta si parlava di “fare dei focus group” o dei “colloqui individuali”, oggi l’approccio è spesso ibrido, un percorso di ricerca che vede diversi momenti, per rispondere al meglio alle differenti e complesse necessità.

Spesso è utile infatti una prima fase esplorativa a carattere individuale, magari online: i vecchi “diari” si trasformano in etno-blog online, utilissimi strumenti per ricevere anche file, foto, video, allegati di ogni tipo che arricchiscono e colorano le parole/il dichiarato. Quindi, in una seconda fase possiamo prevedere i “classici” focus group, magari selezionando coloro che durante la prima fase hanno mostrato maggiore creatività nel fornire le risposte, o che parevano maggiormente in linea con le esigenze di ricerca.

Oppure (come ci sta capitando in questi giorni), possiamo prevedere una prima fase individuale a carattere etnografico/esplorativo, quasi un mystery shopping con caricamento di foto e commenti online, cui segue una seconda fase di forum online, in cui tutti i partecipanti commentano le proprie esperienze (individuali) andando però oltre, confrontandosi sui propri vissuti, sull’esperienza di visita presso il punto vendita.

Una cosa è certa: siamo sempre più convinti che l’ibrido nella ricerca qualitativa sia il futuro. Permette di avere risultati più approfonditi, più ricchi, selezionando al meglio il campione, affinando gli obiettivi di ricerca. E infatti, molte piattaforme di forum online ormai prevedono “allungamenti” del field di vario tipo: una qualitativa -per quanto ci riguarda- può durare anche 3/4 settimane!

Viva l’ibrido! (e non solo per rispetto dell’ambiente!)