Si parla sempre più di piattaforme di crowdfunding (quali kickstarter o simili), che oggi più che mai rappresentano una fucina di innovazione, con prodotti, servizi e soluzioni che vengono ideati  e “preventivati”, in attesa di ottenere importanti finanziamenti… Già, perché rispetto al passato oggi il prodotto o il servizio innovativo non necessita più di un investimento a valle e di una assunzione di rischio… ma prima si deposita l’idea, dunque si raccolgono i finanziamenti, quindi (in tutta sicurezza) si procede con la realizzazione e la messa in serie del prodotto o servizio.

Troppo facile? Forse sì. Se a ciò aggiungiamo che in tale percorso è possibile anche beneficiare di feedback e commenti degli utenti per capire come il prodotto/servizio che sta per nascere venga valutato... si capiscono ben gli spazi e le opportunità che si aprono non solo per privati, startupper e innovatori… ma anche per le aziende.

Un tempo erano Zooppa o piattaforme simili, ovvero gli UGC che diventavano spazi di sperimentazione innovativa. Oggi siamo oltre. Chiunque, in teoria, può vedersi finanziare il proprio prodotto/servizio. L’idea dunque viene sempre prima di tutto.

Potrebbe essere questa una minaccia per le ricerche di mercato qualitative che possono essere tranquillamente bypassate? Ma perchè non tradurre una minaccia in una opportunità?

Nel mio piccolo, oltre che ricercatore appassionato delle opportunità che il digitale offre, ricordandomi dei miei trascorsi come psicologo infantile, sono a tempo perso anche un “inventore” di strumenti gioco per questo target.

 

Uno di questi, il “videogioco” nato da una esperienza fatta da Munlab, l’ho anche brevettato e ho realizzato un prototipo industriale: perché non proporlo per un crowdfounding su Kickstarter?

Se siete curiosi di vedere cosa si può fare con un prodotto provocatoriamente chiamato “videogioco….dal vero”, anche se non ha nulla a che vedere con i classici videogiochi, potete curiosare

 

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