Già in un precedente articolo segnalavamo l’importanza dello sviluppo e dell’utilizzo di piattaforme di video-conversazione, tra le più conosciute quella di “Skype”, per la conduzione di interviste nell’ambito delle ricerche di mercato
Oggi apriamo un nuovo capitolo, con una piccola premessa: storicamente si sono sempre privilegiate le interviste personali a casa, ovvero una modalità di osservazione e interazione con il soggetto non solo attraverso le sue parole e i suoi gesti, ma anche grazie al contesto domestico e familiare, in grado proprio di offrire al ricercatore un quadro più completo della persona che ha davanti – si dice spesso che la casa non sia altro che la proiezione di simboli e caratteristiche psicologici propri di chi vi abita 😉
Per motivi economici, di tempistiche e mobilità degli intervistatori, però, il processo di intervista si è spostato poi all’interno delle “central location” presso il singolo istituto o agenzia. Questo da una parte ha reso possibile una velocizzazione del processo di intervista e una riduzione dei costi, oltre che dare al cliente-committente la possibilità di partecipare ai colloqui osservando la situazione dall’esterno (one way mirror), dall’altra ha favorito però la decontestualizzazione della persona dal suo ambiente spostandola in un ambiente neutro e non familiare.
Come mantenere dunque la parte più umana e interattiva dell’intervista face-to-face tradizionale e conciliarla con una strategia di colloquio che sia efficace, efficiente e partecipativa del cliente?
Ecco che viene in soccorso la tecnologia: oggi, attraverso sistemi virtuali di videochiamata, videochat, condivisione dello schermo, simultaneous chatting e sharing e analisi di web surfing è possibile non solo superare il limite della distanza fisica tra le persone, ma anche superare la decontestualizzazione del soggetto dal suo “habitat”, rendendo comunque partecipativo il cliente di quanto accade durante i colloqui. Tra i programmi specifici per le ricerche di mercato, abbiamo individuato “InterVu”, una piattaforma che permette di condurre delle interviste in tempo reale da qualsiasi luogo (compresa casa propria), attraverso un sistema di videochiamata e videochat che permette di condividere contenuti diversi, con una marcia in più: il cliente può non solo ascoltare il colloquio in anonimato (senza che l’intervistato lo sappia), ma anche sentirne una traduzione simultanea. Attraverso l’aiuto della tecnologia il ricercatore vede dunque aprirsi interessanti orizzonti: la combinazione dello “human touch” con metodi e strumenti virtuali che conferiscano all’intervista rapidità, ubiquità ed efficacia, focalizzandosi anche sull’analisi dei movimenti facciali (FACS), sull’osservazione dei gesti, del non verbale e del contesto domestico tanto indagati nella ricerca tradizionale.
Chiudiamo con una raccomandazione: attenzione però, che siate moderatori o intervistati, a controllare bene l’ambiente alle vostre spalle… vi ricordiamo ad esempio questo imperdibile video…