Il rapporto welfare del 2018 conferma il forte divario nella condizione economica delle famiglie. Ma prima di tutto come si sono ottenute queste tipologie di famiglie?

Sono state create, incrociando le classi di reddito equivalente e il patrimonio immobiliare. Secondo  i parametri ISTAT, il reddito equivalente è dato dal rapporto tra il reddito familiare netto e la somma dei componenti del nucleo familiare.

Ma cosa ci dicono queste tipologie di famiglie di nuovo rispetto il 2018?

 

CONDIZIONE ECONOMICA DELLE FAMIGLIE PER SEGMENTI DI RICCHEZZA

Reddito medio in euro – Risparmio e spesa come quota percentuale del reddito

 

Possiamo notare immediatamente le rilevanti differenze di reddito fra le 5 tipologie di famiglie; il reddito medio è cresciuto di circa 1,5% anche se ne hanno beneficiato soprattutto le fasce più estreme, agiatezza, che risparmia sempre di più e debolezza, grazie al fatto che si è ridotto leggermente il numero dei disoccupati.  Quello delle fasce intermedie è rimasto invece stabile. Sarà che l’ascensore sociale è rimasto fermo al terzo piano?

Ma ciò che colpisce è anche e soprattutto  che il livello di risparmio delle famiglie sia fortemente correlato al livello di reddito: le famiglie agiate attraverso l’aumento di reddito riescono a risparmiare sempre più, aumentando ulteriormente il loro patrimonio, mentre quelle povere riescono a risparmiare molto poco. Il risultato: un costante aumento del divario e l’estrema difficoltà a progredire nella scala sociale.

Ci si augura che il guasto all’ascensore venga riparato, o quanto meno preso in considerazione, in modo tale che anche i piani più bassi, ne possano beneficiare ogni tanto, usando meno le ripide scale.