Siamo ormai tutti immersi in una nuova realtà anonima ed alienante, la nostra quotidianità è notevolmente cambiata, i contatti con il mondo esterno sono tristemente ridotti, i nostri spazi sono stati modificati, le nostre abitudini stravolte.
Anche noi di social-qualitative come tutti siamo stati costretti a rimanere a casa e a fare smart working; certo il momento non è il più favorevole per le ricerche di mercato, anche se molti istituti si sono lanciati nel proporre forum online: noi li abbiamo praticati già a partire dal 2013!!!
E a proposito di smart working e di maggior tempo a disposizione ho avuto occasione di utilizzare per conviviali rotariane e incontri virtuali di new business una nuova piattaforma di videoconferenze, Zoom.
L’ho trovata subito molto professionale e user friendly ed ho cominciato a diffonderla ad amici per piacevoli aperitivi o cene virtuali (la socialità non si è ridotta, si è solo trasformata:-); mia moglie, insegnante, l’ha adottata per le sue lezioni online con studenti liceali, 25 adolescenti non certo facili da gestire!
E questo mi ha fatto riflettere: passate esperienze con altre piattaforme per video conferenze da Skype a WhatsApp a FaceTime mi avevano soddisfatto per interviste individuali a distanza, ma lasciato perplesso per un utilizzo per gruppi a causa di diversi problemi di utilizzo (connessione, sovrapposizioni, limitazione di caratteristiche).
Questa nuova piattaforma mi sembra al contrario più adatta per fare dei focus online cha a questo punto potrebbero affiancarsi agli ormai tradizionali forum online asincroni dei quali trovate ampia descrizione ed esperienza in diversi post del nostro blog.
Zoom permette infatti di vedere in contemporanea i diversi partecipanti in piccole icone, ma ogni volta che uno parla si attiva la visione a pieno schermo; è utilizzabile su pc, tablet e smartphone, permette la condivisione di immagini e video, consente uno scambio anche scritto attraverso dei post, si può registrare l’intera sessione, permette di disegnare ad una lavagna, oltre ad avere altre caratteristiche più specifiche.
Certo come tutti i nuovi strumenti necessita che un pubblico vasto incominci a prendere confidenza e soprattutto che la banda di internet regga il sovraccarico di questi tempi, ma zoom mi sembra più stabile di altri strumenti e con immagini di miglior qualità.
Vale la pena di fare chiarezza su plus e specificità dei focus online rispetto ai tradizionali focus group; dei forum online asincroni se ci seguite dovreste già sapere tutto.
Certamente i focus group sono lo strumento che meglio di tutti permette di cogliere le reazioni anche non verbali agli stimoli del moderatore e degli altri partecipanti riuscendo a creare un clima di scambio e/o di confronto/contrapposizione decisamente più stimolante; inoltre si possono far provare concretamente prodotti o prototipi che in virtuale non sarebbe possibile testare (es. prodotti alimentari).
Vediamo ora i vantaggi specifici dei focus online rispetto ai focus group: partecipazione in contemporanea di soggetti residenti in località differenti (tutta Italia), maggior disponibilità/facilità di reperimento dei partecipanti che non si debbono spostare da casa, e soprattutto possibilità di valutare direttamente l’utilizzo/consumo di qualsiasi prodotto presente in casa, una migliore contestualizzazione dell’ambiente dove vivono i partecipanti; vantaggi specifici che non mi appaiono banali!
Vale dunque la pena di sperimentare anche questa via e rimaniamo in attesa di eventuali richieste specifiche da parte dei clienti.
Certamente una volta che questa terribile situazione sarà superata, speriamo che ciò possa avvenire nel più breve tempo possibile, la vita di ognuno di noi non sarà più la stessa: abbiamo molto più tempo per riflettere sui valori della vita oltre a sperimentare nuovi comportamenti; ovviamente anche le ricerche di mercato avranno sviluppi differenti sia sui concetti da testare che sugli strumenti da utilizzare.
Chiudiamo con una domanda: cosa resterà di queste sperimentazioni con la ricerca online, di questo periodo di video interviste e “gruppi online forzati”? Da un lato ci sarà una inevitabile ripresa del face to face, perché il non verbale e la relazione sono strumenti insostituibili del nostro mestiere. Dall’altro lato, però, siamo convinti che faremo tesoro di alcuni approcci metodologici di ricerca qualitativa online sincrona che stiamo già utilizzando. Non tutto il male viene per nuocere 😉