Macellaio

Fino a pochi anni fa per veicolare  l’immagine ed il posizionamento del proprio brand era necessario investire nei tradizionali mezzi di comunicazione.

Le agenzie sfornavano le loro migliori idee creative e l’azienda si affidava all’istituto di ricerca per testare le diverse proposte. Compito dell’istituto era quello di analizzare  ed interpretare le esigenze dei consumatori (approfondite nei focus) portando le principali evidenze emerse (ambasciator non porta pena) a supporto dell’agenzia e del cliente finale.

Oggi la diffusione di nuovi strumenti di comunicazione 2.0 e l’utilizzo da parte delle aziende  di svariati social network hanno determinato un cambiamento nel modo di costruire e comunicare il proprio brand/prodotto. Si cerca costantemente di instaurare un rapporto diretto con i propri “follower” attraverso la creazione di iniziative concrete, eventi, occasioni di contatto nelle quali le persone si sentano coinvolte in prima persona, ascoltate, considerate, si sentano insomma importanti per l’azienda. Perché tutti sul web possono esprimere liberamente e spontaneamente le loro opinioni riguardo ad un determinato tema/brand/prodotto.

Le agenzie di comunicazione, nella loro nuova veste più social e unconventional, possono supportare l’azienda nella creazioni di tali nuovi modi di comunicare e l’efficacia di tali azioni dovrebbe essere sempre valutate non solo con l’obiettivo di analizzarne il riscontro immediato, ma anche come spunto di riflessione e messa a punto per azioni future.

Ma c’è forse qualcuno che si sia mai sognato di far testare l’impatto di una nuova adv dalla stessa agenzia che ha elaborato la creatività?

Come nel “marketing tradizionale” il caro vecchio istituto di ricerca costituiva una parte terza neutrale che riconsegnava all’azienda quello che passava nella testa dei consumatori, allo stesso modo è importante che questo stesso terzo attore si occupi della rilevazione, dell’analisi e del monitoraggio dell’efficacia dei nuovi modi di comunicare dell’era che stiamo vivendo.

Gli obiettivi possono essere diversi: valutare la popolarità o quello che di dice sul web di un brand, il ritorno di un’azione di marketing virale o il sentiment verso un’azienda, il livello di engagement nei confronti di un prodotto/brand , dal punto di vista quantitativo o più qualitativo così come social-qualitative.com si propone di fare: purchè venga fatto!

E da chi ha gli strumenti, le capacità e il giusto ruolo per farlo! 🙂