Pochi giorni fa il terremoto a Massa Carrara, avvertito chiaramente in molte zone del Nord Italia, nonché qui a Milano. Terremoto significa anche -naturalmente- informazione (tempestiva), nonché ormai social media. Eh già… perché ricordo bene quando -anni fa- una volta che si avvertivano delle scosse di terremoto, per capire bene cosa stesse succedendo si accendeva la televisione (magari SKY, grazie ai TG all news), alla ricerca di edizioni straordinarie o news in tempo (quasi) reale.
Oggi le cose sono cambiate. Almeno per una parte di noi, di chi vive con lo smartphone in tasca, ovvero per chi lo utilizza per qualche servizio in più che le chiamate, gli sms e la calcolatrice 😉 Il nostro riflesso è stato… protezione sicura sotto una trave portante, e poi… smartphone alla mano, twitter e… già 3-4 post mi informavano del terremoto avvertito anche a Milano, senza conseguenze gravi. Meno male. Ma una volta, senza Twitter e i social, come si faceva?
Altra riflessione: molti di noi hanno capito, grazie all'”evento” terremoto, come mai (anche) Facebook ha introdotto l’hashtag… facile capire come in questi casi -forse col tempo- anche Facebook può diventare un medium informativo in real time… Chiunque di noi cercasse informazioni sul terremoto, da venerdì… cliccando sull’hashtag, era accontentato. Con info in real time da tutta Italia. Peccato che la forza del’abitudine faccia prevalere il ricorso a Twitter (almeno per quei pochi italiani che lo usano con regolarità!). Ma attenzione: l’hashtag può diventare uno strumento sempre più rilevante per chi come noi si occupa di ricerche di mercato e è alla ricerca di informazioni, profili, dati, insight.
Ultime riflessioni… #terremoto riporta alla memoria le cattive gestioni dei social media da parte delle aziende… Già, perché non tutti sapranno che in passato non mancano case histories a dir poco “raccapriccianti” circa l’uso dei social (e il relativo story-teling) legato a simili tragici eventi e momenti. Primo premio indiscusso vinto da Groupalia Italia, con un tweet che è ormai storia di ciò che un social media manager non deve fare. Mai.
Le ricadute di immagine sul brand di un simile tweet possono essere a dir poco negative, ricordando per altro che tutto ciò che viene detto e fatto in rete non si cancella. Mai. In questi casi, persino le lettere di scuse ufficiali (come è stato fatto, vedere qui) servono a ben poco…
#terremoto #Groupalia #dannod’immagine #internetèpersempre