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Sulla nostra pagina facebook sono stati pubblicati i primi 10 punti del Manifesto per la rifondazione della Ricerca Qualitativa che delineano lo scenario globale dal quale prendere le mosse.

È indubbio che la ricerca qualitativa attraversi oggi un periodo di crisi (perché qualcosa non è in crisi oggi?) in quanto non ha voluto o saputo modificarsi in funzione dei nuovi scenari: web, mobile e social media hanno definitivamente modificato il modo che le persone hanno di rapportarsi tra loro, ma anche con brand e prodotti.

In particolare la ricerca qualitativa non ha saputo adeguare i propri strumenti rimanendo ancorata alle classiche e rassicuranti interviste individuali o di gruppo (e in tal senso, come vedremo oltre nel Manifesto, i forum online hanno costituito una innovazione ancora solo parziale)

Nel tempo anche la qualità della ricerca si è deteriorata alla luce dei vincoli di tempo e di clienti sempre più demanding;  mancando un pensiero creativo nonché qualitativo in senso stretto, ci si è appiattiti su metodologie e prodotti standardizzati. Si è sempre più puntato a risultati a breve termine, perdendo di vista gli investimenti strategici, la relazione, la cura del cliente, il ruolo consulenziale della ricerca.

La rifondazione non può non partire dal concetto di co-creazione: un modo nuovo di rapportarsi e costruire percorsi di successo fra azienda cliente, istituto e persone/consumatori.

Nel web vale il motto Content is King: per produrre contenuti rilevanti la ricerca qualitativa deve però ritornare alle origini, non fermarsi alla superficie, al fenomenologico, ma costruire tutto il percorso di ricerca per dare valore aggiunto ai risultati (tempi adeguati, utilizzo di persone preparate, ricercatori coinvolti in ogni step della ricerca…).

Se i nuovi social-media fanno parte della realtà delle persone, anche i ricercatori non possono fare a meno di essere parte di questa rete: inoltre agli psicologi è utile affiancare altre competenze specifiche in grado di arricchire di nuove letture i risultati della ricerca (maggiore vicinanza al marketing, alla consulenza strategica, alla realtà produttiva dell’azienda committente).

Ma come accade in tutti i campi la vera differenza la fanno le persone e la loro esperienza: le nuove tecnologie e i nuovi approcci sono potenzialmente a disposizione di tutti… bisogna saperle scegliere in funzione degli obiettivi specifici, bisogna conoscerle e viverle per trarne i necessari benefici/ritorni a livello di marketing e di ricerca. Solo l’esperienza e la professionalità possono dunque fornire un concreto valore aggiunto.

Per sua natura, la ricerca è conoscenza, scoperta, creazione: il fascino delle qualitative è proprio relativo alla infinita curiosità che muove il ricercatore. Spesso emergono strade, vissuti, realtà che mai sarebbero state pensate, in non pochi casi ci si stupisce dei risultati… ma è proprio quando muore tale curiosità che la ricerca tradisce le proprie origini, e di certo il recente appiattimento, la recente standardizzazione di approcci e processi ha contribuito a determinare l’attuale stato di crisi…