Innanzitutto va chiarito cosa sono le etnografiche, alcuni committenti non capiscono bene il loro ruolo, il loro valore aggiunto e le loro specificità. Seguire i consumatori nella loro vita reale e capire come utilizzano, vedono, sentono i prodotti è lo strumento più utile che un’azienda possa avere. Capire come davvero interagiscono nel contesto reale i consumatori con i prodotti offerti è un vantaggio assoluto, che spesso il laboratorio non riesce a dare. Quindi è importante che l’istituto chiarisca questi dettagli in sede di brief, in modo da non incorrere in fraintendimenti.
Il ricercatore etnografo deve essere un professionista, un osservatore attento e preciso, ma anche empatico che riesca ad entrare in sintonia con l’intervistato: solo così si riescono ad ottenere i migliori insight di ricerca.
Occorre poi avere il kit giusto, e saperlo usare al momento opportuno: iniziare a filmare fin dal primo momento non è così utile, potrebbe mettere in soggezione il soggetto, meglio istaurare prima un rapporto con lui/lei e poi iniziare il video. Inoltre è necessario che gli strumenti scelti siano compatibili con la ricerca, il luogo e i soggetti intervistati.