Un recente video ci mostra i progressi che sono stati fatti in merito alla lettura delle emozioni.

Nel video vediamo come una web cam fissa sul volto delle persone possa, attraverso questo programma elaborato da Marian Bartlett, indicare che tipo di emozione tra 7 diverse (gioia, tristezza, stupore, rabbia, disgusto, paura, disprezzo)  sta vivendo la persona. Sicuramente è molto utile questo approccio se si vuole capire che emozioni vengono sollecitate per esempio durante la visione di un filmato, di una pubblicità  o di un pack  e via dicendo.

La visualizzazione in contemporanea delle stesse informazioni, fatta tramite elaborazione personale da parte di esperti, un tempo era solo possibile attraverso il cartaceo e con i limiti di validità dati dallo strumento; ora invece la tecnologia e l’innovazione ci offrono la possibilità di avere risultati in tempo reale. Possiamo capire e individuare l’emozione provata esattamente mentre il soggetto la sperimenta e collegarla allo spezzone di video che ha visto. Non dobbiamo però dimenticarci che la tecnologia ha i suoi limiti.

Questo strumento a parere nostro è validissimo, semplifica il lavoro, ma necessita di una mano da parte dell’uomo. Una mano che conferisca qualità e significato passando dalle reazioni emotive alla complessità del pensiero: andare a fondo nelle motivazioni di perché tale frame ha suscitato una determinata emozione, il perché delle differenti reazioni nei vari soggetti, capire quali sono le conseguenze di tale emozione per esempio sull’acquisto del prodotto, sulla idea che ci si fa del prodotto.

 

Lo si può fare solo attraverso un approccio più strutturato con una parte significativa di approfondimento motivazionale come quello di “LIKE” una metodologia sperimentata già nel 2007 ,nata da una collaborazione fra Lexis e l’Università Cattolica di Milano, della quale vediamo una chart .

facs

 

 

Stiamo lavorando per integrare al meglio la nuova opportunità offerta dal software di Emotient con i nostri strumenti consolidati