Cosa possono avere in comune la visita di una mostra d’arte e il consumo di un gelato?
Ce lo siamo domandati dopo aver analizzato i dati relativi all’esperienza delle visite alle mostre di due artisti Andy Wharol e Vassily Kandisky dei quali vi abbiamo già parlato a proposito della potenziale relazione con i visitatori.
Infatti se da un lato è apparso immediatamente chiaro come la relazione del visitatore con Kandisky sia globalmente più positiva rispetto a quella con Wharol, altrettanto non si può dire della esperienza di visita alle rispettive mostre; la visita alla mostra di Wharol non lascia indifferenti, infatti ha generato più curiosità, stupore e di conseguenza piacere rispetto a quella relativa a Kandisky anche se risulta decisamente meno rassicurante
Più in generale anche il versante negativo dell’esperienza risulta più elevato nel caso della visita a Kandisky rispetto a quella a Wharol
Come spiegarsi i dati apparentemente contraddittori fra le due ruote, quella della relazione a favore di Kandisky e quella dell’esperienza a favore di Wharol?
La spiegazione va sicuramente ricercata non tanto nelle caratteristiche intrinseche delle opere d’arte dei due artisti, quanto nel contesto all’interno del quale esse sono state fruite; infatti se la mostra di Wharol si è giovata di ampi spazi all’interno dei quali fruire comodamente le opere senza un eccessivo affollamento sia di opere che di pubblico in visita, quella di Kandisky si è svolta in spazi più ristretti, con una affluenza eccessiva e con l’impossibilità di dedicare il tempo necessario per una fruizione ottimale delle opere
La percezione dell’esperienza è stata dunque influenzata dalle condizioni e dall’ambiente all’interno del quale le opere sono state fruite; sicuramente è molto differente magiare un gelato d’estate con più di 30° e farlo d’inverno sotto zero
Dunque tornando alla nostra domanda iniziale cosa possono avere in comune in termini di esperienza la visita a una mostra e il consumo di un gelato? Non l’abbiamo misurato, probabilmente nulla….. tranne gli elementi esterni del contesto che possono influire sulla percezione delle qualità dell’esperienza stessa
Ma le nostre ruote lo possono rilevare